Storia per italiani

drowner

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storia per gli italiani o chi capisce l'italiano

La vittima ha 22 anni e indossa una canottiera nera con pantaloni neri corti aderenti.
Sta allenando i tricipiti a casa sua steso su una panca. La canotta si alza alternativamente mostrando e nascondendo parte della pancia. Un killer è in casa e lo osserva senza farsi sentire, aspetta che i suoi tricipiti siano veramente stanchi da non potersi più muovere. Il momento finalmente arriva, il giovane alza i pesi con i tricipiti gonfi al massimo e facendo il massimo sforzo ma riuscendo sempre meno, delle smorfie mascherano il suo viso e il suo respiro è affannato. Killer si avvicina senza fare rumore e improvvisamente gli mette la testa in una busta di plastica, e con del nastro adesivo la attacca al collo del giovane per non farlo respirare. Il suo respiro era già affannato per il troppo sforzo, ora l'affanno è triplicato perché dentro una busta. Il giovane impazzisce, muove le gambe con violenza ma nelle mani ha i pesi che non riesce più ad alzare e a buttarli si farebbe male. Il killer gli tiene le mani con i pesi abbassate mentre osserva la busta e la pancia (un po' scoperta) gonfiarsi e sgonfiarsi alternativamente. Il giovane si muove con violenza e i suoi respiri sono sempre più affannati. Finalmente i movimenti del giovane si fanno pesanti, si contorce con meno forza, sempre meno, il killer gli toglie dalle mani i pesi, ma le sue mani, con la poca forza del fiato e i muscoli troppo consumati non riescono ad alzarsi per ferire il killer, che gli poggia le mani sul petto e comincia a sfiorare il suo corpo gentilmente da sopra la maglia. Il giovane fa per spostarsi da come il killer lo tocca ma ormai è troppo debole e il killer decide come sfiorarlo, petto, pancia da sopra la maglia, braccia e ascelle sulla pelle nuda. Un paio di respiri un po' più affannati e finalmente il giovane cade in un sonno profondo sotto le abili mani del killer che sfiorano il suo corpo. Parte della busta è risucchiata dentro la sua bocca ora immobile. Killer stacca la busta e gli muove la testa, il giovane sembra morto ma non lo è, il suo cuore batte ancora e dopo qualche minuto riprende a respirare ma senza svegliarsi. Il killer gli alza le braccia e tira la canotta verso il petto per toglierla, gliela sfila via e la usa per legare le sue caviglie. Il suo torso nudo è perfetto, tutti i muscoli in risalto per il recente allenamento ma il killer non ha tempo da perdere a compiacersene, lo farà a lavoro ultimato. Porta il giovane in braccio fino alla macchina dove lo stende a pancia in su sul sedile posteriore. Raggiungono in macchina il lago isolato, il killer estrae dal cofano la sua muta da sub e la bombola di ossigeno, indossa tutto e toglie la vittima dalla macchina prendendolo dai piedi, facendo strisciare sulla terra la sua schiena in modo veloce per la forte voglia di affogarlo. Raggiungono l'acqua uno indietreggiando l'altro strisciando e senza indugiare proseguono, il killer non esita a portarlo da subito in acqua alta, gli mantiene la testa fuori dall'acqua fino a che non raggiunge il punto desiderato, l'estremo centro, zona profonda oltre 15 metri. A questo punto il giovane inizia ad aprire gli occhi senza capire bene quello che stava succedendo, si sentiva trascinato dai piedi dentro l'acqua. Il killer lo capovolge (testa in giù e piedi in superficie) e lo abbraccia (un braccio sulla pancia e l'altro sul petto come il giovane è a testa in giù) e lascia andare il suo peso sott'acqua così sprofondano giù entrambi. Il giovane comincia a muoversi con forza e violenza tentando di divincolarsi dal killer. Sono scesi oltre gli 8 metri e il killer continua a portare giù il giovane ragazzo senza pietà. Il giovane lo prega di avere un po' d'aria ma senza successo, si contorce mentre il killer si eccita ad avere sotto le mani i suoi addominali e pettorali. Nell'estremo contorcersi i piedi legati del giovane colpiscono il killer su una spalla e lo costringono a mollare la presa. Il giovane comincia un disperato nuoto verso la superficie solo con le braccia perché le sue gambe sono legate. Il killer nuota verso di lui senza dubbio con più velocità. La mancanza di ossigeno inizia a confondere il ragazzo che rallenta il suo già lento passo verso la superficie, anche il killer rallenta il suo passo, ormai lo ha in pugno e se lo gode lentamente. Il giovane comincia a sputare bolle mentre nuota, il suo nuoto è veramente debole, lento e confuso. Il killer lo raggiunge e lo afferra dai piedi e gli da uno scossone verso il basso, che comporta la perdita di molte bolle dai polmoni del ragazzo. Cominciano a scendere di nuovo giù senza che il giovane abbia preso neanche una goccia d'aria. Stavolta il killer tiene il ragazzo in orizzontale a pancia in su, con un braccio gli cinge la pancia poggiando la mano sul suo fianco opposto e con l'altra gli tiene un polso. I suoi muscoli sono pronunciatissimi e si agita sempre meno perdendo aria dal naso e dalla bocca. In pochissimo tempo raggiungono anche il fondo. Il giovane si muove poco e in maniera confusa, boccheggia, ha piccoli spasmi e quantità sempre più grandi di acqua entrano nei suoi polmoni mentre killer continua a sfiorare dolcemente tutto il suo torace, i capezzoli, le braccia, le ascelle, l'ombelico, ma anche le gambe, i boxer, il cazzo e le palle. Finalmente il giovane ragazzo affoga. Le sue braccia galleggiano immobili, la pancia e i polmoni sono pieni d'acqua. Il killer gli mette una mano sulla pancia e scende giù fino all'ombelico, poi ancora più giù, infila la mano nei boxer e gli tocca un po' il cazzo. Poi mette una mano sul petto del ragazzo per sentire se c'è ancora pulsazione, ma non ce n'è, il ragazzo è morto. Il killer dopo averlo toccato abbastanza gli slega i piedi che erano legati con la sua canottiera e gliela rimette, per farlo sembrare un incidente, poi lo lascia sul fondo del lago isolato e nuota via verso la superficie in attesa di una nuova vittima.
 
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